Pubblichiamo la lettera inviata da un nostro collega dell’ordine di Como alla redazione di EUTEKNE della quale ne condividiamo, in pieno, i contenuti.

Gentile Redazione,
stavo riflettendo sulle parole del Presidente del Consiglio dei Ministri Conte in merito ai ristori, contributi a fondo perso …, chiamiamoli come vogliamo, che si promette arriveranno a metà novembre alle aziende in difficoltà per la crisi sanitaria in corso, crisi che ha avuto terribili ricadute sull’economia nazionale.
Il Presidente ha affermato che le somme arriveranno direttamente sul conto corrente delle categorie interessate tramite bonifico dell’Agenzia Entrate, esaltato come il “metodo più rapido ed efficace fin qui sperimentato”.
Ha poi ringraziato il duro lavoro di tutti i Ministri e Ministeri, sottolineando che ha firmato il decreto all’una di notte, quando è stato sicuro della disponibilità delle somme.
In un dibattito televisivo sentivo invece che qualche commentatore/giornalista ha correttamente rilevato che il metodo dell’ Agenzia delle  Entrate ha funzionato, a differenza del lacunoso sistema dell’INPS, che ancora oggi vede alcune problematiche non risolte.
Noto che nessuno ha però rilevato che l’Agenzia Entrate si è avvalsa dei Commercialisti per raggiungere il citato ottimo risultato. E che l’impasse dell’INPS è stata invece anche conseguenza della scelta infelice dell’Istituto che, nonostante la proposta di disponibilità da parte della nostra categoria, ha cortesemente rifiutato ogni aiuto.
Noto anche che nessuno né ha ringraziato, né sottolineato il lavoro (credo in più di un caso anche notturno…) di noi commercialisti: lavoro normalmente pagato dalle categorie interessate (il normalmente sta nel fatto che, come me, immagino altri colleghi, nelle condizioni più disperate, si siano messi una mano sul cuore e abbiano fatto la pratica “gratis et amore dei!”).
Insomma. Il sistema dell’Agenzia Entrate, certamente ben pensato, ha funzionato anche grazie al duro – e troppo silenzioso – lavoro dei commercialisti, oltre che grazie alle finanze dei privati. Senza le centinaia di migliaia di domande caricate da tutti noi, in pochissimi giorni, l’Agenzia Entrate non avrebbe avuto, in così breve tempo, tutte le informazioni per erogare, praticamente in pieno lockdown, le somme alle categorie in difficoltà, né avrebbe ora, nelle proprie banche dati, le informazioni necessarie per bonificare i nuovi fondi.
Tutto questo per dire che evidentemente qualcosa non funziona nella nostra categoria. Siamo grandi lavoratori, ma non siamo in grado di farci sentire, di farri conoscere il giusto valore economico e, mi si permetta visto il momento, sociale del nostro lavoro.
Inaccettabile davvero che non una parola sia stata spesa in questi giorni da alcuno sul duro lavoro che stiamo facendo anche noi in questi mesi, in condizioni davvero durissime, tra sanificazioni dei locali, clienti allo stremo economico e psicologico e nuove norme, in quantità che ci travolgono più dell’emergenza sanitaria. Ormai siamo dei fantasmi.
Mi permetto infine di suggerire ai nostri rappresentanti di valutare di prendere parte a qualche dibattito televisivo di livello nazionale, in modo da divulgare l’importanza del lavoro di noi Commercialisti.
Sarebbe un’occasione da non perdere.
Augusto Fumagalli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Como
Venerdì 30 ottobre 2020